domenica 24 agosto 2008

Us memories 4 - Scopa, paletta e un sorriso che non si dimentica



Un pomeriggio, "K. & K", due ragazzine sui tredici anni, una bionda l'altra mora con lineamenti asiatici, hanno bussato alla porta presentandosi con scopa e paletta, offrendosi di fare pulizie in cambio di un piccolo compenso. 
Avevamo il garage e lo spazio antistante da sistemare, non dimentichero' mai la loro gioia quando ho promesso di dar loro dodici dollari. 
Si sono messe al lavoro di buona lena, hanno ripulito alla grande ottenendo un piccolo extra, oltre a un bicchiere di aranciata e dei biscotti, per spazzare anche una parte del giardino.
 Non so se venissero dal parcheggio per camper e case mobili all'incrocio  tra El Camino Real e la nostra strada, Los Robles, dove abitano buona parte dei meno ricchi di una zona estremamente agiata. 
Con un sorriso, mi hanno ricordato che i ricchi eravamo noi in quel momento (e quei dodici dollari, piu' o meno otto euro, per loro erano una somma niente male).  Che i ragazzini in America sono abituati come tutti a darsi da fare. E che anche nel cuore dell'hi tech mondiale, fra ville abitate da diversi milionari, c'e' chi se la passa molto meno bene.

martedì 19 agosto 2008

Us memories 3 - La vecchia "Mercedes Bonz", una vendita a tempo record su Craiglist e la storia toccante di Enrique che l'ha comprata



La vecchia Mazda, ribatezzata "Mercedes Bonz", ha accompagnato buona parte della nostra avventura Usa, metafora di un mondo dai confini sempre piu' labili.
Comprata da un giapponese e venduta ad un sudamericano, tutto via internet. Grazie al signor Craig Newmark. Imprenditore di Internet, e' sua la straordinaria idea di Craiglist , sito di inserzioni, scambio e compravendita, tutto rigorosamente gratuito, partito da San Francisco (coincidenza, la sede e' in Woodland Avenue, dove si erano trasferiti i nostri padroni di casa) e diventato fenomeno globale. C'e' gia' una sezione italiana e c'e' da domandarsi cosa accadra' a tanti quotidiani locali, quando la gente scoprira' che puo' cercare e trovare di tutto, compreso un lavoro, guardando finestre gratuite su Internet, invece di spender soldi per costose inserzioni che legge solo chi compra quel giornale.

Su Craiglist avevamo trovato il minivan Mazda prima ancora di arrivare negli Usa, acquistandolo da Roy, giapponese che lavora in una casa di riposo.
La vendita all'inizio di luglio ha battuto tutti i record, complice anche il prezzo stracciato (hainoi era partita la trasmissione, guasto serio specie per un 4 ruote motrici, ci hanno detto). Inserzione pubblicata alle 22.58, prima telefonata... alle 23! Si' due minuti dopo.
Nei venti minuti successivi, altre quattro chiamate. L'auto l'abbiamo venduta alle 11 del giorno dopo, quindi in 12 ore (notte compresa), al secondo potenziale acquirente venuto a vederla.
Enrique un ragazzone sudamericano, si e' presentato nella piccola Los Robles Avenue con una bisarca, il camion portavetture, per caricare su l'auto.
Un modulo da compilare e un foglietto da spedire per posta e fine. Cosi' si comprano e vendono le auto negli Usa. altro che Motorizzazione...
Beh, al momento di concludere, Enrique si lascia andare a uno sfogo, che credo non dimentichero' mai piu'.
"Perche' mi predo un minivan? Credo sia perche' era quello che sognavamo, quando avevo una famiglia. Ero sposato, con un bimbo di quattro anni. Un giorno e' andato al ristorante con la mamma e la nonna. Ed e' morto, soffocato da un pezzo di carne. Sotto i loro occhi. Hanno provato di tutto, non c'e' stato niente da fare. Con mia moglie abbiamo tentato di smentire le statistiche, che dicono che quando capita una tragedia del genere la coppia non regge e si separa. Non ce l'abbiamo fatta. Ci siamo separati. Ecco perche' adesso che sono solo mi prendo un minivan".
Con Enrique abbiamo pure fatto la foto ricordo, prima di dire addio alla vecchia Mazda. Lui e' un patito di Eros Ramazotti e credo fosse l'unica cosa che conosceva dell'Italia. Vorrei mandargli un cd, se ritrovo il suo indirizzo.

mercoledì 13 agosto 2008

Us memories 2 - La bianca cassetta della posta e la bandierina tricolore



Karen e Mike, i nostri padroni di casa a Palo Alto in Los Robles 970 ci hanno inviato la fotografia della "nostra" mail box: l'ultima traccia del nostro fugace passaggio: mail box con piccola bandiera italiana (ricavata da tre tovaglioli).
Ci siamo inteneriti molto a guardarla e un fiume d'immagini ci sono passate davanti: la Mazda guidata con attenzione per attraversare il ponticello senza scaraventare la cassetta nel fosso o decapitare i tubi per l'irrigazione (cosa che invece io ho fatto). 
 Ma anche l'esercito di studenti col caschetto, che in bicicletta passavano davanti a casa ogni mattina per andare alla vicina scuola.  Infine, tutti gli amici che ci sono venuti a trovare e che davanti alla bianca cassetta sono passati sorridenti ed eccitati quanto noi.
Ci siamo anche ricordati di un altro viaggio in California, 1988, e di un'altra mail box (oggi e' nella nostra cucina) che amici di Venice ci avevano regalato, decorata da uno di loro, artista, che oggi non c'e' piu'. Non era stato facile spiegare alla polizia di frontiera perche' tornavamo in Italia con una cassetta della posta...
Grazie Karen e Mike. Per averci intenerito e anche per aver tenuto la bandierina alzata, in nostro ricordo.
Pola
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mercoledì 6 agosto 2008

Us memories 1 - Sulla tomba del conte bellunese sopravvissuto a Little Big Horn



Nelle ultime due settimane Usa sono riuscito finalmente a scoprire dove stava ed a rendergli omaggio, visitando per due volte il cimitero dove si trova la sua tomba. 
Dopo tutto,  la nostra avventura e' un po' partita dalla scoperta di Carlo Camillo di Rudio (1832-1910) e delle altre fantastiche storie di italiani del West scovate con fiuto da Cesare Marino, amico impagabile e antropologo allo Smithsonian Institution, che ha ispirato parte del nostro progetto.
Qui trovate un profilo di Cesare. 
Il cimitero militare e' quello del Presidio, con Mission Dolores uno dei primissimi avamposti di San Francisco. 
Un display elettronico permette di individuare i nomi dei soldati sepolti. Con qualche fatica, visto che  quello del conte e' americanizzato in Charles DeRudio. 
Il Golden Gate Bridge e' a poca distanza, il vento fa sbattere i cordoni delle bandiere sui pennoni. Poi silenzio assoluto. Mi sono proprio emozionato.

venerdì 1 agosto 2008

Back home to S. S. John. Ma l'avventura dei Bonzi.Us non e' finita


Ebbene si'. una decina di giorni fa abbiamo dato l'addio (arrivederci?) a Palo Alto e alla California. 
British Airways ci ha fatto la grazia, non facendoci pagare l'extrapeso degli extrabagagli, che temevamo non avrebbero fatto alzare in volo l'aereo. E dopo le ultime frenetiche ore (ultima videointervista a tre ore dalla partenza, giornata di fuoco per impacchettare e spedire per posta quel che proprio non ci stava in quei "miserabili" sedici colli), siamo partiti. E arrivati. Malpensa-Milano-Sesto San Giovanni. Con che accoglienza lo vedete nella foto: dopo gli amici dei ragazzi che chi hanno salutato stappando una bottiglia, palloncini e scritte sulla porta grazie a Maria (nella foto con Umberto), amica che ci e' stata vicina anche quando a  separararci sono stati non tre metri da porta a porta ma un oceano e un continente. 
"Appena" sei giorni per riavere Internet, grazie a Fastweb che ha gentilmente ceduto a Telecom il numero di telefono che avevamo da 22 anni, gia' rivenduto, (il nuovo e': 02-36539797). 
Ma l'avventura dei Bonzi.Us prosegue. Le ultime settimane Usa sono state intensissime, aspettatevi valanghe di immagini e riflessioni, che in quei giorni non abbiamo avuto il tempo di inserire...